Qual è la parte più difficile di essere genitori?

Qualcuno vocifera che sia il mestiere più arduo e difficile al mondo! Se tra voi lettori c’è qualcuno che può smentire questo detto si faccia avanti che c’è qualche domanda in serbo per lui. 
E poi la difficoltà è solo una parte o è qualcosa di più?
Vi starete probabilmente chiedendo perché ci siamo addentrati in questo argomento. Non c’è un vero e proprio perché: siamo un’azienda ma prima di tutto siamo persone che hanno a cuore il bene di altre persone e abbiamo come strumento per farlo al meglio il nostro lavoro. Le nostre posizioni e le nostre idee soprattutto su questo argomento sono ampiamente opinabili, ma se soltanto riusciamo ad aiutare, a dare un piccolo consiglio a qualcuno di voi, il nostro lavoro è stato un successo. 

QUANDO E COME

Essere genitori è un percorso che comincia ancor prima che ve ne rendiate conto, e non termina più. Siete genitori, forse, già nel momento in cui sorridete insieme nel vedere un bambino che piange sporco di gelato al parco con la mamma disperata senza vestiti di ricambio. E non smetterete mai di esserlo, nemmeno quando la vostra presenza sarà un ricordo. Se non lo siete mai stati, dentro di voi saprete. E se vi sentite genitori a metà, abbiate come obiettivo quello di completare il cerchio. 
In concreto, il lavoro più bello e difficile al mondo inizia con dei movimenti fetali e la consapevolezza di una reale esistenza che sta per nascere. Le fantasie della mamma prendo il via e cominciano a creare quell’importante legame che durerà una vita.
I nove mesi di gravidanza sono preziosi da questo punto di vista. Sono anche i mesi in cui la domanda “Sarò un bravo genitore?” pervaderà la vostra mente senza lasciarvi un momento di pace. Questo è normale. Si tratta di assumersi responsabilità, di sé e di una nuova famiglia. Servono capacità per affrontare quello che non si conosce, tolleranza alle frustrazioni che inevitabilmente ne derivano. Aspettative e riflessi. 
Il desiderio più grande di ogni genitore è proteggere i propri figli dalla sofferenza e dagli ostacoli che hanno vissuto loro in passato, fargli da scudo per ogni conflitto che il mondo potrà porgli davanti, dal più banale compagno di banco fino al mutuo da pagare.
Mi correggo, il desiderio più grande di ogni genitore è quello di essere un genitore perfetto e avere tutte le abilità necessarie per crescere il figlio perfetto.
No, questo non è normale, ma non è nemmeno reale.
Come la perfezione non esiste in qualsiasi circostanza della nostra vita perché dovrebbe esistere nel mestiere del genitore? Dove si impara, se non attraverso gli errori? Con i tentativi!
Così, allo stesso modo non esiste il figlio ideale e perfetto, nessuno è immune dallo sbagliare e dalle situazioni complicate. 

Difficoltà dell'essere genitori

COSA SERVE?

Tutto e forse niente. La meraviglia è che tutte le persone sono diverse e ciascun bambino lo è a sua volta dagli altri ma anche dai propri genitori.  I tempi di apprendimento e di adattamento sono propri come lo è la vita che si va costruendo per i propri figli. Senz’altro calma, impegno e pazienza sono ingredienti fondamentali così come la presenza, il resto si crea insieme accompagnando i bambini nel cammino che li porterà ad essere adulti, grati e indipendenti, ma pur sempre con una base certa e solida dell’insegnamento che è stato dato loro. 
Ci vuole un progetto che non è “cosa farò ogni giorno” bensì “come farò a farlo diventare…” ciò di cui andrà fiero, la persona che vorrà essere, insegnargli ad usare una testa, solo la sua, ascoltare chi lo vuole proteggere dai danni del mondo. Il tutto tenendo a mente che non sarà un tuo clone, ma solo un tuo riflesso

LA PARTE DIFFICILE?

Esserlo per alcuni, non esserlo abbastanza per altri. 
Se vogliamo ancora chiamarlo “mestiere” dobbiamo anche considerare che non c’è un Curriculum Vitae più giusto rispetto ad un altro. I consigli sono troppo generici e andrebbero costruiti caso su caso, esigenza su esigenza, premiando l’eterogeneità che la nostra società ha. I tempi sono nuovi, cambiati, rispetto a quando un buon padre e una buona madre avevano degli identikit duri, rigidi e intransigenti.
Qual è la parte più difficile?
Ce ne sono tante, tutte difficili in modo diverso.
Abbiamo pensato che spiegarne alcune possa essere d’aiuto.

LA SOFFERENZA DEI FIGLI

Vedere il proprio figl* soffrire per qualsiasi cosa riempie ogni genitore di impotenza e di rabbia. Non poter fare niente per aiutarlo a stare meglio, ad uscire da quella situazione, fa soffrire allo stesso modo, se non fin di più, anche voi della stessa sofferenza che sta provando il vostro bambino. E sarà un bambino a qualsiasi età. E allo stesso tempo fargli coraggio, quando il coraggio manca a voi. Sapere che ha bisogno di una spinta che voi non potete dargli. 
Questo non rientra nei compiti difficili di un genitore, ma è una delle sfide, delle situazioni più difficili da gestire proprio perché è caratterizzata dall’impotenza, dall’attesa che le cose vadano meglio. E per sofferenza si intende qualsiasi cosa: dal dolore che prova perché si è rotto un ginocchio giocando a pallone, al dolore che sta provando per il suo primo licenziamento.

LA DELUSIONE

La sensazione di fallimento che si prova quando si capisce di aver deluso i propri figli in un qualche modo. La maggior parte delle volte c’è un rimedio, nei casi più gravi no e la delusione si porta avanti nel tempo. Perché questo fa soffrire così tanto? Perché non vogliamo essere un fallimento per noi stessi, figuriamoci per coloro per i quali stiamo costruendo il meglio.

LASCIARLI 

Lasciarli sbagliare, pur sapendo che quegli sbagli gli serviranno, non è facile. Oppure non riuscire a proteggerli dagli sbagli che devono evitare, per riuscire a filtrargli i danni del mondo.
Lasciarli andare, nel loro percorso. Lasciare la corda. E soprattutto capire quanta lasciarne, nel momento giusto. E poi lasciarli, indipendenti per come sono stati educati, adulti per come lo diventeranno.

LA PRESENZA

Una delle cose più difficili dell’essere genitore è accorgerti di non esserci stato e avresti potuto. Il tempo non torna indietro e i figli crescono velocemente anche sotto i tuoi occhi, ma il doppio velocemente se tu non ci sei. 
Il lavoro. È la prima cosa che ti è venuta in mente leggendo queste righe. La carriera è la seconda. Sono entrambe responsabilità, ma non sono tuo figlio che ha bisogno di te in senso fisico, che ha bisogno di vederti, di assomigliarti nelle gestualità, di diventare il tuo riflesso, di imparare da te. Se non avete il bisogno di sopravvivere, è il momento di vivere.

Lavoro e famiglia

QUALCHE “MAI” DA PROVARE  

Tra le cose difficili da fare nell’essere genitori, ci sono anche quelle difficili da evitare che sono altrettanto importanti e complicate. 

  • Mai tradire la sua fiducia
  • Mai lasciarsi andare
  • Mai non dare motivazioni 
  • Tratta tuo figlio, come un genitore amato anche quando capita che non comprendano e disprezzino il tuo lavoro.

Perché essere genitori è così difficile? Perché per quanto possiamo studiare, imparare, cercare nuove risposte, non ci sarà mai un manuale da seguire, qualche legge scritta. Per quanto possano averci raccontato esperienze e abbiamo tutti vissuto dall’altra parte, rimane davvero una lezione che si impara vivendola. 

Se può aiutarvi: da figli cosa avreste voluto voi? In qualità di figlia, e non ancora di mamma, quello che desidero di più è che il mio papà rimanga il mio più grande amico. Con tutte le riserve del caso, ma il mio più grande amico. 

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