Il modo più adeguato per migliorare le prestazioni fisiche è quella di provare a imparare a gestire in modo corretto il carico di lavoro a cui sottoponiamo il nostro corpo. Indifferentemente dal tipo di sport che si vuole fare esistono tre indicatori di cui dobbiamo assolutamente tenere conto:
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Volume dell’allenamento: è l’indicatore quantitativo che può essere altresì espresso nella lunghezza di tempo dell’allenamento, numero di serie svolte per compartimento muscolare e numero di chilometri percorsi. A seconda del tipo di sport che si vuole praticare, è necessario avere chiari quali sono gli indicatori usati per valutare il volume.
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Intensità dell’allenamento: è l’indicatore qualitativo che viene espresso in watt prodotti, velocità, chilogrammi sollevati, frequenza cardiaca raggiunta e tensione muscolare espressa. Anche in questo caso, come per il volume dell’allenamento, bisogna identificare un indicatore che definisca l’intensità del lavoro fatto.
- Frequenza dell’allenamento: è un indicatore che definisce quante volte in uno specifico lasso di tempo (in genere si intende una settimana) viene ripetuto un allenamento che stimoli gli stessi gruppi muscolari o le stesse caratteristiche metaboliche.
Due aspetti fondamentali
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Non si devono allenare mai gli stessi canali metabolici o gli stessi muscoli in due sessioni consecutive: Se ho allenato la capacità di reggere e produrre acido lattico (allenamento ad alta intensità) devo attendere almeno 48 ore prima di ripetere quel determinato allenamento.
- Intensità e volume di allenamento non sono direttamente proporzionali: Se cala l’intensità deve aumentare la durata dell’allenamento. Quindi ogni volta che si riduce il volume bisogna aumentare l’intensità.
Adattamento dell’organismo e periodizzazione
Il reale carico di lavoro è definito dalla gestione di questi aspetti a cui l’organismo è costantemente esposto. L’adattamento dell’organismo verso un certo tipo di allenamento avviene soprattutto durante il riposo tenendo presente che l’allenamento crea lo stimolo. Per questo è importante tenere conto della pianificazione dei recuperi. La fase che segue l’allenamento si chiama affaticamento che solitamente porta a una minore prestazione. Se chi pratica sport recupera correttamente e si nutre altrettanto bene si avvia una fase che viene chiamata supercompensazione. Questo ciclo ridondante porta al miglioramento della prestazione atletica; è molto utile suddividere gli obbiettivi in periodi particolari. Questo metodo di lavoro è noto con il nome di periodizzazione, In genere prevede dei micro cicli che prendono una settimana di tempo e dei mesocicli che invece coprono tre mesi e infine un macro ciclo che copre un intero anno.
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