Il dottor Micheal D. Gershon della Columbia University, ha elaborato la teoria dei due cervelli (Il secondo cervello, 1998), secondo cui l’intestino è il secondo cervello, dove sono presenti oltre cento milioni di neuroni, che regolano stress, ansia e tensione.
Secondo la teoria di Gershon, l’intestino è in grado di simulare le emozioni in maniera indipendente, generando serotonina, l’ormone della felicità, sulla base degli stimoli legati a ciò che ingeriamo.
La comunicazione tra intestino e cervello avviene per il nervo vago e ha il compito di gestire funzioni come la peristalsi, la nausea o la secrezione. Questi segnali vengono trasmessi dalla serotonina al cervello attraverso il nervo vago che ha il compito di accoppiarli, per esempio, alla sensazione di sazietà. La relazione tra i due organi è assolutamente biunivoca: lo stato di salute del cervello si riflette infatti anche sull'intestino.
Quando l’organismo non viene in contatto con i microbi, gli organi e le strutture del sistema immunitario non si sviluppano correttamente. Per esempio, gli animali che non hanno un contatto normale con i microorganismi alterano la produzione ed effetti delle citochine. Se teniamo a mente che la mucosa intestinale è la più vasta superficie dell’organismo, molto vicina a microbi e antigeni, e che la flora intestinale ha un’interazione diretta e intensa con la mucosa il ruolo focale del microbiota intestinale nello sviluppo del sistema immunitario non sorprende.
Considerando i risultati delle nuove ricerche e delle teorie contemporanee, l’interazione fra sistema immunitario e microbiota servirebbe ad “allenare” e poi “mantenere allenati” i vari compiti di quest’ultimo. Sono due le esigenze che vengono soddisfatte dal sistema immunitario, grazie al frequente contatto con gli elementi del microbiota, con le molecole prodotte da esso e con quello che essi creano a partire dalle parti degli alimenti che vengono digeriti:
- Proteggere l’organismo dalle reali minacce, compresa una crescita non usuale del microbiota
- Mantenere microbi e molecole che non presentano caratteristiche che arrischiano danni all’organismo
La produzione di IgA secretorie, che rivestono il microbiota e permettono di controllarne lo sviluppo, evita che il numero di microbi diventi elevato e rientra tra i sofisticati meccanismi impiegati per controllare lo sviluppo delle colonie batteriche. Le plasmacellule che sono attivate da cellule simili, le dendritiche localizzate nella parete intestinale, producono gli anticorpi.
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