Allattamento e ritorno al lavoro: puoi farlo! Ecco come

Il tuo congedo di maternità sta finendo e già stai pensando a come farai a tornare al lavoro senza pensare al momento di poppata del tuo bimbo. Magari stai anche pensando di prolungare il tuo periodo di pausa dal lavoro per terminare l’allattamento del bambino e poi tornare con più serenità. Sono questioni che stai valutando e che ti fanno stare un po’ in pensiero: “sono davvero una buona madre se torno al lavoro invece di allattare serenamente il mio bambino?” “Devo rinunciare alla mia carriera, al mio posto di lavoro, alla mia sicurezza economica perché preferisco allattare mio foglio/a?” “Non riuscirò mai ad avere entrambe le cose?” 

In questo articolo vogliamo solo aiutarti a prendere una scelta con consapevolezza, e darti tutte le informazioni utili per riuscire ad organizzarti al meglio. Ricordati che hai tante tutele a cui puoi affidarti ed è giusto che tu le conosca in modo da poterti organizzare: lavoro, vita privata e allattamento sono possibili tutti insieme. 


APPENA RIENTRO AL LAVORO

Nello scorso articolo vi abbiamo presentato quali sono le tutele per le madri lavoratrici e abbiamo anche illustrato i vari congedi di maternità obbligatori e facoltativi che ogni mamma e ogni papà possono prendersi per passare del tempo a casa a prendersi cura del bambino. Questi congedi, a seconda delle loro caratteristiche, hanno un termine che significa rientrare al lavoro. 

Considerando che il congedo di maternità obbligatoria ha una durata totale di 5 mesi, di cui solitamente due prima del parto e tre dopo, molte mamme in questo preciso periodo si trovano nella fase di allattamento, in perfetta armonia con il loro bimbo. 

Fino a questo momento ogni mamma ha vissuto in perfetta simbiosi con il suo bambino, 24 ore su 24 insieme, conosce gli orari in cui il bimbo ha fame, in cui dorme e di conseguenza anche gli orari in cui lei può riposare, dormire, mangiare e organizzare il resto della giornata. 

Come sappiamo, non tutti i contratti di lavoro permetto l’adozione di un secondo periodo di maternità facoltativa. A questo punto le mamme si trovano di fronte alla possibilità di dover abbandonare l’allattamento al seno per passare al latte artificiale. Per mancanza di organizzazione o di comunicazione con i propri datori di lavoro, scelgono di abbandonare l’allattamento al seno del bambino. 
Per fortuna, non è una situazione obbligatoria per tutte le mamme. Si possono chiedere i permessi per allattamento. Ecco come funzionano!

Permessi per allattamento


PERMESSI PER ALLATTAMENTO

Se hai un posto di lavoro dipendente con un lavoro stabile, hai diritto all’indennità per riposi giornalieri per padri e madri dipendenti”.
Che cos’è? Si tratta dei cosiddetti “riposi per allattamento” e spettano alle madri e ai padri per prendersi cura del bambino anche se adottato o in affidamento. Questi permessi sono completamente retribuiti e possono essere utilizzati fino al compimento del primo anno di età del bambino. Il papà o la mamma lavoratori dipendenti hanno diritto a 2 ore al giorno di riposo se il loro orario di lavoro supera le 6 ore quotidiane, e di un’ora di permesso se il loro orario è inferiore alle 6 ore giornaliere. 
Questa tipologia di riposi raddoppia se si tratta di un parto gemellare. 


QUALI SONO I REQUISITI PER OTTENERE QUESTI PERMESSI E COME FARE DOMANDA 

Per ottenere il permesso è importante fare richiesta con un largo preavviso prima di poter cominciare a godere dei risposi. Quello che consigliamo è di rifletterci durante il periodo di congedo di maternità obbligatorio in modo da essere preparate per il vostro rientro al lavoro. Questo vi permette anche di capire come va il vostro periodo di allattamento. Se avete molto latte, se è una bella esperienza, oppure al contrario se non riuscite, per diversi motivi, ad allattare il vostro bambino o non avete latte a sufficienza per prolungare il periodo di allattamento. 

QUANDO IL PERMESSO PUO’ PRENDERLO IL PAPA’

La mamma o il papà devono avere un rapporto di lavoro dipendente in corso. 
Quando il permesso può prenderlo il papà? Solo nel caso in cui la mamma ne abbia rinunciato o non ne ha diritto, altrimenti la priorità è data alla mamma. Il permesso non può essere accolto da entrambi i genitori contemporaneamente.
Nel caso, invece, in cui la mamma sia una lavoratrice autonoma, il papà può usufruire dei permessi giornalieri per riposo di allattamento anche nel periodo in cui la mamma si trova in congedo post gravidanza retribuito.

COME FARE DOMANDA

Le mamme lavoratrici dipendenti devono presentare la richiesta al datore di lavoro che si occuperà con gli uffici del personale di verificare la validità della richiesta e procedere con la burocrazia. I papà lavoratori dipendenti devono, invece, presentare la domanda sia al datore di lavoro che all’INPS.
Sempre in accordo con il datore di lavoro si programmeranno le ore di permesso in modo da organizzare il lavoro.

È importante ricordare due cose:

  • Questi permessi di due ore possono ridursi a mezz’ora se la mamma sta già usufruendo di un servizio dato da un asilo nido aziendale o un’altra struttura identificata dall’azienda in supporto alle mamme lavoratrici.
  • I permessi per allattamento non sono compatibili con il congedo obbligatorio o facoltativo di maternità

A questa forma di legge si pongono comunque tanti dubbi ed interrogativi. Infatti, le due ore di permesso sono già un importante aiuto, ma come fare se il bambino deve essere allattato nel mezzo della giornata? Come fa la mamma a tenere il latte tutta la giornata?  
Molti asili nido non accettano di conservare il latte materno per la giornata e somministrarlo al bambino durante la sua permanenza. Questo è un punto a sfavore che inevitabilmente caratterizza il rientro al lavoro della mamma. 
Ma nel caso in cui il bambino rimanga a casa con qualcuno che possa prendersi cura di lui, per esempio i nonni, l’allattamento non deve essere per forza interrotto! 
La mamma deve solo riuscire a trovare il tempo e le forze di affidarsi al tiralatte e conservare quanto più latte possibile da nutrire il bambino mentre lei è al lavoro. 

Ricordati che il latte materno appena tirato può essere conservato in frigorifero fino a 24 ore, oppure in congelatore anche per più tempo. Una volta scongelato però non può restare più di 12 ore nel frigorifero. 
Questo sarà un grande sollievo per la mamma e permetterà al bambino di mantenere più a lungo i benefici del latte materno. Non solo: quando la mamma torna dal lavoro, usufruendo dei permessi per l’allattamento, potrà godersi il momento di poppata con il suo bambino! 

Natalis Lact

Non sarà facile organizzarsi e riuscire a mantenere un perfetto equilibrio tra vita privata, lavoro e essere mamma. Ma non è impossibile e ogni momento passato con il vostro bambino avrà sicuramente un valore maggiore. 

Sappiamo anche quanto sia difficile e stressante il periodo dell’allattamento per le mamme. Per questo, noi di SanaExpert, abbiamo pensato al perfetto integratore per le mamme che allattano. Si tratta di Natalis Lact: contiene tutte le vitamine e i nutrienti essenziali per la salute e la crescita del bambino, ma allo stesso tempo anche per le energie e le forze della mamma. Scoprilo!   

Qualsiasi sia la tua scelta, qualsiasi siano le tue possibilità, ricordati che sei una brava mamma e #lostaifacendobenissimo.

 

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